Gli interventi di ripulitura della cinta muraria inferiore hanno messo in luce la bellezza e la potenza della fortificazione, le tipologie della tessitura afferenti a diversi periodi e anche i bisogni di manutenzione. Essi si configurano in lavori di consolidamento e riparazioni.
Urgenze sono ravvisabili anche nello stato precario della canna fumaria, che ha bisogno di essere messa in sicurezza.
Iniziando con i sopralluoghi della Fondazione insieme alla Soprintendenza per i beni culturali, il supporto di professionisti, l’avvio dell’auspicata collaborazione con l’Università, da un lato si estenderanno gli orizzonti di conoscenza della storia del complesso castellare e dall’altra si proseguiranno gli interventi conservativi, con prudenza e in economia ma costantemente. È il compito principale – ci ripetiamo – della Fondazione CastelPergine Onlus.
La conoscenza della storia più antica proseguirà con indagini sia nell’area di Prà de la Panizza, dove tracce hanno rivelato indizi della presenza della chiesa di San Tommaso, sia nel Prato della Rocca, dove già lo scorso anno con lo scavo archeologico mirato si è messa in luce la testimonianza della presenza della chiesetta di Santo Stefano.